Età anagrafica ed età biologica: pazienti anziani e terapie

Furio Colivicchi (Direttore dell’U.O.C di Cardiologia P.O. San Filippo Neri – ASL Roma 1)

Presenta: Federico Nardi (Direttore della Div. di Cardiologia, Ospedale Santo Spirito Casale Monferrato)

Secondo fonti Istat, entro il 2045 il 34% della popolazione sarà over 65.
Una popolazione che invecchia ha una maggiore predisposizione alle malattie cardio-vascolari e questo comporta un carico assistenziale importante per le strutture ospedaliere. Eppure, nonostante l’età avanzata, sono proprio i pazienti anziani che giovano maggiormente delle terapie adottate. Se ad oggi, il 48% dei pazienti trattati nei reparti di cardiologia supera i 75 anni, bisogna tenere conto del fatto che età anagrafica ed età biologica non si corrispondono più come un tempo. Emerge sempre più che sono proprio questi pazienti a trarre maggior beneficio dalla terapia anticoagulante.

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